Monteriggioni dista 15,12 km da Siena (tempo di percorrenza, in auto o bus stimato in 17 minuti) e 55,68 km
da Firenze (tempo di percorrenza, in auto o bus stimato in 54 minuti) ed è raggiungibile passando
per Raccordo Autostradale Firenze – Siena.
Abbadia Isola dista da Monteriggioni 4,4 km ed è raggiungibile passando per la Strada Provinciale Colligiana/
SP5 (tempo di percorrenza, in auto o bus stimato in 8 minuti).
MONTERIGGIONI: situato poco a nord di Siena, venne fondato nel secondo decennio del Duecento dalla
Repubblica di Siena, con il principale scopo di creare un avamposto difensivo contro la rivale Firenze. Per
secoli dunque l’insediamento svolse in pieno la funzione per cui era stato creato, respingendo di volta in volta
assedi e attacchi. La sua funzione militare venne meno a partire dalla metà del Cinquecento, quando l’intero
Stato Senese fu annesso a quello Fiorentino.
La sua cinta muraria abbraccia la sommità di una collina con un perimetro di circa 570 metri ed è dotata di
quattordici torri rettangolari sporgenti dalla cortina esterna. L’imponenza delle torri dovette essere
conosciuta anche nel Medioevo, tanto da suggerire a Dante una famosa similitudine con i Giganti collocati
nell’Inferno (Inf., XXXI, vv. 40-44). All’interno del borgo, in cui sopravvivono qua e là tracce delle antiche
strutture, l’edificio di maggior interesse è rappresentato dalla Pieve di S. Maria Assunta, databile alla prima
metà del XIII e rimaneggiata all’interno in epoca moderna.
All’interno del castello di Monteriggioni è possibile visitare il circuito che comprende i camminamenti sulla
cinta muraria e il percorso didattico “Monteriggioni in Arme”.
I camminamenti sulle mura, realizzati nei primi anni del Duemila, sono costituiti da due distinte passerelle di
lunghezza diversa, collocate in prossimità delle porte. I percorsi ripropongono idealmente un cammino di
ronda medievale.
Dai due camminamenti è possibile osservare il castello da una posizione privilegiata, ma godere anche di un
panorama mozzafiato, che spazia dalle colline del Chianti ai boschi della Montagnola, fino ad arrivare alle
torri di San Gimignano.
Il Percorso didattico “Monteriggioni in Arme”, con accesso da Piazza Dante Alighieri 23, è articolato in quattro
salette; ripercorre il periodo in cui Monteriggioni ebbe funzione di avamposto militare della Repubblica di
Siena. Ogni sala, dedicata a un secolo diverso fra ‘200 e ‘500, reca riproduzioni di armi e armature
presumibilmente in auge nella zona e pannelli bilingue che illustrano la storia locale e le tecniche di assedio
e difesa di un castello medievale. I pezzi esposti sono stati realizzati rispettando le tecniche antiche,
rifacendosi a elementi originali se esistenti e a coeve raffigurazioni di soldati e scene di battaglia.
Particolarmente apprezzata è la possibilità di maneggiare e indossare alcune parti di armatura, che offre al
pubblico un’interazione diretta con l’esposizione, rendendolo parte attiva del percorso didattico.
ABBADIA ISOLA: piccolo borgo situato alle pendici del Monte Maggio, era un punto di sosta della Via
Francigena già nel secolo X, come testimonia l’Arcivescovo di Canterbury, Sigerico, che vi sostò durante il suo
viaggio per Roma. Sigerico annotò nel suo diario il nome di “Borgonuovo”, poiché solo nel 1001, a seguito
della fondazione dell’abbazia da parte di Ava dei Lambardi, il toponimo divenne Abbadia Isola. Il luogo in cui
sorge il monastero, che, come ricorda il nome, era un tempo circondato dall’acqua, viene scelto
principalmente per la posizione strategica a controllo della Via Francigena.
Nel corso dei secoli successivi una delle principali funzioni dell’abbazia continuerà ad essere quella
ospedaliera, ovvero di ricovero e ospitalità per i viandanti in transito per Roma. A partire dalla fondazione il
monastero conosce una notevole ascesa economica e politica, che continuerà fin verso la metà del Duecento.
Successivamente inizierà un lento declino che nel 1446 condurrà all’aggregazione del monastero a quello di
S. Eugenio vicino a Siena.
Il complesso monumentale è stato scelto per ospitare Il MaM (Museo archeologico di Monteriggioni).
Il museo è “esterno-interno”, cioè destinato a raccontare la storia dell’abbazia con apposite pannellature ed
elementi di valorizzazione open air, mentre le due aree espositive (sale La tinaia e Sigerico) narrano tramite
ricostruzioni, plastici, supporti multimediali, reperti e pannellature le vicende del territorio monteriggionese
in un viaggio a ritroso nel tempo, dal Medio Evo alla protostoria. I locali della Tinaia costituiscono l’accesso
alla visita, introducendo direttamente sia al tracciato del Chiostro e della Chiesa sia alle sale poste al piano
superiore; nei tre ambienti, in successione, è possibile ripercorrere la storia dell’abbazia, nonché vedere la
ricostruzione di una esponente della famiglia Franzesi (ultimi signori di Staggia influenti su Abbadia a Isola)
seppellita con i suoi gioielli nel chiostro.
Nella Sala Sigerico l’allestimento prosegue dall’età romana alla Preistoria, con un posto di rilievo attribuito
alla tomba dei Calisna Śepu, della necropoli del Casone, rinvenuta nel 1893. In questa sezione è presente
anche la ricostruzione del così detto “Uomo del Chiostraccio”; si tratta di uno scheletro trovato nel 1962 e
considerato per anni il più antico uomo toscano conosciuto, essendo stato datato a oltre 15.000 anni. Oggi,
grazie a nuove analisi (carbonio 14 e DNA), è stato possibile stabilire che non visse in età paleolitica, ma
etrusca.
Al periodo di formazione del territorio legato al centro proto-urbano di Volterra, si lega invece il piccolo
insediamento della tarda età del Ferro in località Campassini. Oltre ai materiali recuperati nel corso degli
scavi, la sua spiegazione è arricchita da due plastici ricostruttivi che illustrano la vita nel villaggio, attraverso
la ricostruzione della capanna e della fornace da ceramica qui attiva.
Dei totem touch screen danno modo di accedere, infine, a video di approfondimento e ricostruzioni
tridimensionali dei reperti non esponibili.
Alla fine del percorso è allestita una sala didattica nella quale svolgere attività legate al museo. L’intero
percorso (visita al complesso monumentale, al museo e attività didattiche) sarà svolto attraverso un apposito
operatore specializzato.